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Sicilymovie - festival del cinema di Agrigento, ce ne parla Marco Gallo - direttore artistico

2021-07-07 10:00

Carlo Giuffrida

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Sicilymovie - festival del cinema di Agrigento, ce ne parla Marco Gallo - direttore artistico

Giunto alla sua sesta edizione il festival del cinema di Agrigento conta oltre 2000 opere provenienti da 60 paesi in tutto il mondo.Questi sono solo a

Giunto alla sua sesta edizione il festival del cinema di Agrigento conta oltre 2000 opere provenienti da 60 paesi in tutto il mondo.

Questi sono solo alcuni dei numeri di questo bellissimo festival del corto.

Abbiamo avuto modo di farci spiegare meglio qualcosa in più direttamente da Marco Gallo, direttore artistico.


Quando e come nasce l’idea del festival ?

 

Il Sicilymovie nasce a Parigi sei anni fa quando vinsi un Festival da regista di un cortometraggio. 

Il Festival si svolse in un piccolo centro culturale nel cuore di Parigi e da lì nasce l’idea di portare un Festival di cortometraggi nella mia città natale, Agrigento

I primi a credere nel progetto furono gli amici di Farm Cultural Park, un luogo straordinario che ci ha ospitato per ben quattro edizioni e si era creato quello che io chiamo effetto Nuovo cinema Paradiso, il cinema nei cortili antichi di Favara, un piccolo comune ad Agrigento. 

In questo non smetterò mai di ringraziare Andrea Bartoli e Florinda Saieva

Poi abbiamo deciso insieme al mio staff di far partecipare ancora più persone e quindi avevamo bisogno uno spazio molto grande e suggestivo allo stesso tempo. 

E così, grazie all’attenzione rivolta nei confronti del nostro progetto del Direttore Roberto Sciarratta, siamo arrivati alla Valle dei Templi di Agrigento, uno dei posti più belli al mondo. Non potevamo desiderare di meglio.

 Il mio sogno è quello di farlo itinerante tra Farm Cultural Park, la Valle dei Templi di Agrigento e la Scala dei Turchi.

 

Nella prima edizione, che tipo di risposta avete avuto dai registi ?

 

Meravigliosa. 

Già dalla prima edizione arrivarono più di 400 opere provenienti da 40 paesi in tutto il mondo, si iscrissero anche i finalisti dei David di Donatello, la suggestione di Farm Cultural Park ha catturato subito l’attenzione. 

 

Come avviene la selezione dei cortometraggi che parteciperanno al festival ?

 

La selezione è una fase lunga, ci si chiude in casa (e quest’anno lo eravamo già purtroppo) per qualche settimane, dividiamo i corti arrivati ad un gruppo di persone, amici e competenti soprattutto e poi insieme decidiamo la selezione finale.

 

Gli elaborati vengono divisi per categorie ?

 

Sì, ci sono ben sei categorie: Cortometraggi, documentari, documentari a tema IFAD/COPEAM, i nostri principali Partner, video musicali, corti di animazione e spot realizzati sulla Sicilia, una categoria nuova che esordirà quest’anno.

 

Da chi e com’è formata la giuria che decreterà il vincitore ?

 

Giornalisti, registi e persone che lavorano nel mondo cinematografico.

Lo scorso anno in giuria c’era anche Maricetta Lombardo, due volte David di Donatello come fonico di Matteo Garrone.

 

Cosa spetta al vincitore ?

 

In primis la statuetta Demetra, una statuetta ispirata alla dea greca dell’agricoltura e della fertilità. 

Per il premio Miglior documentario IFAD/COPEAM ed il premio Miglior opera in assoluto al festival ci sono due premi da 1.000 euro ciascuno.

 

Durante le varie edizioni c’è un corto che ancora oggi ha lasciato in voi un segno indelebile e perchè ?

 

Ce ne sono stati tanti, lo scorso anno vinse lo spagnolo “Memories” che raccontava una storia legata all’Alzheimer e fu abbastanza commovente così come il corto di animazione “Lost&Found” sulla storia d’amore tra due pupazzi di carta. 

La parte più bella del Festival è legata proprio al giudizio del pubblico che ogni sera commenta le opere più belle e quelle rimaste impresse. 

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Che qualità dovrebbe possedere, secondo te, un ragazzo che vorrebbe intraprendere la carriera di regista ?

 

Fantasia. 

Le idee vanno sempre al di là dei mezzi

E’ chiaro che oggi, con i mezzi a disposizione, i registi hanno molte più possibilità di esprimersi ma la fantasia e le buone idee devono essere alla base di tutto, oggi quello che manca sono le buone storie. 

Poi tanta forza di volontà, pazienza e saper mettere il proprio ego da parte a favore di un’opera che può apprezzare tutto il pubblico presente in sala.

 

Secondo te, ci sono stati dei cambiamenti nel cinema italiano o siamo ancora fermi a vecchi clichè ormai superati ?

 

Negli anni è cambiato molto, sia per quanto riguarda il mondo dei cortometraggi che nei lungometraggi. 

Quello che manca secondo me sono scuole adeguate legate al cinema e soprattutto la commercializzazione sia delle opere indipendenti che di spessore. 

Le serie tv e lo streaming ha rivoluzionato questo mercato, noi ci adattiamo difficilmente a questi cambiamenti.

 

Quale rapporto hanno le nuove leve con la tecnologia ?

 

Penso sia vitale ormai per un giovane avere un buon rapporto con la tecnologia, ormai la comunicazione conta più del prodotto stesso, i giovani nascono con il tablet in mano e cercano di scorrere con le dita sui giornali fallendo miseramente. 

Penso che debba migliorare il rapporto tra il classico ed il moderno. Forse per le nuove leve c’è un abuso dell’utilizzo dei cellulari, anche in questo un ruolo fondamentale dovrebbe assumerlo la scuola.

 

Che consiglio daresti a tutti quelli che vorrebbero intraprendere questo mestiere ?

 

Non fermatevi ai primi ostacoli, alle prime difficoltà. Cogliete l’attimo, le occasioni, createle qualora non dovessero arrivare. 

Ci sono i mezzi per tutti ormai, sfruttateli e trovate una buona idea. 

 

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Essere coraggiosi e innovativi, oggi, paga o si rischia la gogna ?

 

Ci vuole tempo e pazienza

Se si hanno quelli ripaga, se si vuole ottenere l’effetto tutto e subito allora sarà una gogna assicurata.

 

Quanto tempo prima lavorate per la realizzazione dell’evento ?

 

Da quando finisce l’edizione del Festival, il giorno successivo si manda il comunicato stampa e subito dopo si comincia a lavorare per quella successiva

Anche in piena pandemia noi non ci siamo mai fermati.

 

Agli eventi ci sono produttori in cerca di nuovi talenti ?

 

Capita a volte, vengono per promuovere le proprie opere e poi ci si incontra tutti per conoscersi e scambiarsi i contatti.

 

Ci saranno novità nelle prossime edizioni e se sì quali ?

 

E’ ancora troppo presto per saperlo, ogni anno ci sono novità e cerchiamo di migliorarci.

Quest’anno abbiamo introdotto Demetra, la statuetta del Festival, la categoria “Around Sicily” con spot siciliani ed avremo anche ospiti musicali.

Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere tutta la provincia per le prossime edizioni e fare un Festival unico nel suo genere.





 


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