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Come diventare un tastierista: versatilità, curiosità e tanta passione

2021-12-13 17:36

Marica Musumarra

Professione artista, Approfondimento, Rubriche e Format, Musica,

Come diventare un tastierista: versatilità, curiosità e tanta passione

Il tuo sogno è di fare il musicista? Ami, nello specifico, la tastiera? Leggi l'esperienza di Emanuele Pinto!

Se la tastiera è tutto il tuo mondo, il percorso di Emanuele Pinto, tastierista e arrangiatore di professione. potrebbe essere l'ispirazione che stavi cercando! Tra passione, sacrificio e studio costante, ecco la storia di un professionista dell'hard recording!


La passione per la musica, se è reale, è difficile da ignorare: ti prende, ti cattura e ti avvolge al punto da spingerti a scegliere sempre il tuo strumento preferito a una partita al pallone o allo shopping con le amiche. Ne è testimone Emanuele Pinto, musicista, arrangiatore e, nello specifico, tastierista che, attraverso la sua esperienza, racconta di come abbia scoperto quale fosse la sua strada e di quanti sacrifici bisogna compiere per seguirla al meglio.

Gli inizi e l’incontro con Pippo Russo

Emanuele ha solo 10 anni quando inizia a suonare la chitarra sulla scia del padre, prendendo qualche lezione in oratorio grazie al supporto di una suora: non esattamente un’insegnante professionista, ma comunque in grado di dargli le basi necessarie per poter iniziare. “Frequentando le scuole medie - racconta Emanuele - dopo aver scoperto la diamonica ho sentito crescere in me una forte curiosità verso la tastiera. Così ho chiesto ai miei genitori di comprarmene una per esercitarmi, iniziando con il genere classico per poi passare al pop”. 

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Crescendo, Emanuele sceglie un percorso di studi completamente diverso da quello musicale, ma questo non gli impedisce di continuare a coltivare la sua passione, fino a quando arriva a un momento cruciale della sua vita: l’incontro con Pippo Russo. “Era il produttore dei Denovo - spiega - il gruppo che ha lanciato Mario Venuti. La sua sala di incisione era un ritrovo di grandi artisti, del calibro di Franco Battiato e Lucio Dalla. Oltre a essere un chitarrista eccezionale, è stato un innovatore in campo musicale: è grazie a lui se ho iniziato a muovere i miei primi passi nel campo della discografia ed è stato il primo a capire quanto fossi portato per il mestiere di arrangiatore”.

Pippo Russo, infatti, è stato tra i primi produttori a utilizzare il Mac per la produzione di brani attraverso programmi molto avanzati che, ai tempi, costavano anche milioni di lire. “Mi ha insegnato a utilizzarli - aggiunge - e mi ha permesso di avvicinarmi alla registrazione audio. Quello che so fare oggi lo devo solo a lui”.

La sala prove e l’esperienza in mare

L’avventura di Emanuele continua e viene segnata da altre due tappe fondamentali: “La prima - racconta - risale al 2006, quando ho deciso di prendere in gestione una sala prove. Ben presto è diventata un punto di riferimento di artisti e persone con la stessa passione in comune, il che ha permesso a me e chi la frequentava di confrontarsi, crescere e migliorarsi. La seconda, invece, coincide con un’esperienza vissuta in mare, sulle navi da crociera: è stato lì - continua - che ho scoperto i miei limiti, le lacune che avrei dovuto colmare e i punti sui quali avrei dovuto focalizzarmi”. 

 

Avendo preso coscienza di tutto ciò, Emanuele decide di rimettersi a studiare, per poi effettuare un passaggio estremamente formativo: quello in televisione, con la partecipazione a Telesiculissimi come tastierista. Attualmente, si è concentrato sugli arrangiamenti e sull’hard disk recording

Il percorso per diventare un tastierista

Emanuele, come accennato, non ha studiato al Conservatorio, né ha intrapreso percorsi affini; nonostante ciò, è riuscito comunque a ottenere ottimi risultati, accompagnati da una buona dose di soddisfazione e gratificazione. “Ognuno deve seguire il percorso che si sente di fare - dichiara - tenendo presente che lo studio sta alla base di tutto. Esistono musicisti che suonano “a orecchio” e, man mano che crescono, riescono a perfezionare questo dono, ma non basta: è necessario imparare i brani, ad esempio, soprattutto se si vuole fare il turnista nelle band o esibirsi in determinati contesti”. Tra i suoi rimpianti, infatti, c’è proprio questo: il non aver imparato anni fa determinate cose che, probabilmente, oggi gli sarebbero tornate utili. 

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Ma non è mai troppo tardi per imparare, rimettersi a studiare e migliorare giorno dopo giorno: “Deve esserci il giusto mix tra studio ed esercizio continuo - spiega - anche per chi ha frequentato il Conservatorio. Si continua a casa, nel tempo libero, in qualunque momento utile della giornata. E poi, serve una base economica stabile, in modo da poter studiare senza morire di fame!” aggiunge, precisando che bisogna essere dotati anche di forte motivazione e grande determinazione.

Cosa dovrebbe avere un tastierista: 3 caratteristiche fondamentali

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Oltre allo studio e alla passione, ci sono ovviamente delle peculiarità che a un tastierista (o comunque, a un musicista in generale) secondo Emanuele non dovrebbero mai mancare: “In primis il coraggio - inizia - che serve per essere non solo un musicista, ma un vero e proprio artista; in secondo luogo, autostima: non bisogna mai dubitare delle proprie capacità e dei propri sogni; in ultimo (ma non meno importante) un piano B, perché lanciarsi nel mondo della musica richiede risorse economiche e, se non si hanno, è difficile andare avanti”. 

 

Ma non solo, perché anche la fortuna ricopre un ruolo non indifferente: “Neanche a parlarne - esclama - è praticamente d’obbligo! Ti devi trovare al posto giusto al momento giusto e nelle condizioni psico-fisiche giuste. Se i pianeti si allineano hai vinto e solo tu puoi autodistruggerti!”. 

Fai il tastierista se...

… sei disposto ad accettare il rischio, oppure perdi la chance”. Questo è quello che crede Emanuele che, con le sue parole, vuole mettere i giovani artisti di fronte alla realtà senza tuttavia scoraggiarli. Un musicista deve accettare il rischio di lanciarsi in questo mondo o, in alternativa, accettare il fatto di aver perso un’occasione. Tutto dipende dalla propria volontà!

Chi è Emanuele Pinto

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Mi accosto alla musica all'età di otto anni,facendo tesoro di ogni consiglio o dritta raccolta da ogni musicista che incontro lungo il mio percorso musicale,su tutti un nome indiscusso a Catania, come il discografico Pippo Russo (noto produttore dei Denovo) ,che tramite la sua esperienza mi guida, in quella che sarà poi la mia strada , per quanto riguarda le produzioni.
 

Partecipo come aiuto fonico ad un spettacolo dal titolo “mille e un velo”al teatro antico di Taormina.

 

Arrivo secondo su duecento partecipanti, nella categoria cantautori in due edizioni del Memorial Giuseppe Branciforte (noto componente del gruppo catanese”Camelot” venuto prematuramente a mancare.) presentando un brano dal titolo “La pioggia nel pineto"

Nel 2006 do inizio ad un progetto inedito con gli INEREA,Gruppo con il quale diversi anni dopo produco "MONDI PARALLELI" , album composto da brani scritti come autore e compositore.
 

Il primo singolo :"GIULY",viene presentato all'interno del talk show "INSIEME" in onda su Antenna Sicilia e condotto da Salvo la Rosa.
Intraprendo dunque un percorso come turnista suonando le tastiere e i synth per varie band catanesi , ( THE GREASERS / MAUDIT / ROSSELLA ALIANO BAND / MOVIDA SMALL ORCHESTRA etc.. ) contemporaneamente produco brani per alcuni artisti indipendenti.


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