Oltre 2366 cortometraggi da 86 paesi del mondo, più di 1200 spettatori, 32 cortometraggi selezionati, 5 anteprime italiane, un’anteprima mondiale, 25 premi assegnati, 8 ospiti, 7 festival partner sparsi sul territorio nazionale e una copertura sui social con più di 85.000 interazioni.
Questi sono i numeri con il quale si presenta il “Castrovillari film Festival”, nato da un idea di Antonio La Camera (regista) e del suo amico Francesco sottile (compositore), con il patrocinio del comune di Castrovillari.
Un festival che punta l’accento sul futuro, fin dalla sua nascita attento al cinema giovane ed innovativo, che offre un punto d’incontro tra autori, registi e attori, nella splendida cornice della città di Castrovillari.
Mossi dallo slogan “Vedere il Futuro”, il festival si pone come obiettivo quello di mettere in vetrina registi che attraverso i loro lavori, anche se girati con piccoli budget, possano esprimere una loro personalissima visione del futuro.
quando e come nasce il vostro festival ?
prende la parola Antonio, il quale ci racconta che l'idea nasce durante un incontro con Francesco, con cui condividono una forte passione per il cinema, e avendo già partecipato ad altri festival del corto, si sono detti: “perché non organizzarne uno tutto nostro”, l’obiettivo era anche quello di dare un nuovo input su cui lavorare e dando al tutto un impronta internazionale, raccogliendo da subito elaborati da più di 86 paesi del mondo, a questo punto interviene Francesco, che ci descrive il luogo dell’incontro, si trovavano proprio a casa sua durante il periodo di natale, e da subito nasce l’idea di fare qualcosa no solo a livello nazionale, ma qualcosa di aperto a più canali, dando rilievo ai corti d’autore, continua poi parlando dell’importanza di aprirsi ad altre culture, ad altri modi di vedere e percepire le cose.
Qual’è stata la risposta sia dei registi che del pubblico ?
Parte Antonio raccontandoci che alla prima edizione hanno raccolto oltre 800 elaborati, Francesco interviene prontamente dicendoci che hanno avuto anche un'ottima risposta da parte del pubblico, nonostante le tante problematiche legate alla pandemia, ovviamente è stata come una lotteria, soprattutto quando si portano anche degli elaborati un po ostici, non facili da digerire.
Come avviene la selezione dei lavori ?
Antonio ci spiega che c’è una prima scrematura data da una comitato di selezione, poi i cortometraggi vengono visualizzati direttamente da loro per la selezione finale.
Lo scorso anno, sono riusciti a proiettare 19 corti, anche se stanno organizzandosi, ci spiega Francesco, per delle proiezioni pomeridiane e non solo, infatti rispetto alla prima edizione hanno aggiunto un giorno, giusto per dare più possibilità ad altri registi di passare le selezioni.
Intendete aumentare le giornate di proiezione ?
Anche se ancora non si sono soffermati su questo punto, l’idea di allungare la durata del festival c’è , non tanto per aumentare le proiezioni, che, avendo una durata massima di 30 minuti, 12, 13, 14 lavori sono davvero tanti, ma aprire le giornate per degli incontri, workshop o trasformare una zona della civita di Castrovillari, che ci spiega Francesco, essendo un borgo medievale, potrebbe essere un set naturale, in cui mostrare tutta quella che è la parte tecnica del lavoro, dando la possibilità di poter interagire con questo mondo, avere più ospiti, in definitiva più che aumentare le proiezioni, estendere le attività del festival.
Dividete i cortometraggi per categorie, esempio: drammatico, commedia, Horror, fantascienza…?
A questa domanda risponde prontamente Antonio, dicendo che, non sono suddivisi in categorie perché, i lavori, essendo dei processi creativi che spesso toccano e analizzano più temi contemporaneamente, risulterebbe davvero complesso relegarli in una categoria che comunque non lo descriverebbe nella sua interezza
Durante le edizioni precedenti c’è stato un corto che vi ha lasciato un ricordo indelebile e se sì perché ?
A questa domanda risponde subito Antonio, che inizialmente si interroga se lui, essendo uno degli organizzatori, possa permettersi di dire la sua, poi ci pensa un po su, e ricordandosi e ci, di non essere in giuria sorridendo ci dice che, uno dei lavori che lo ha personalmente colpito maggiormente è un corto dal titolo “Sakhisona” di Prantik Narayan Basu, perché molto vicino a quello che fa e che gli piace fare, una sorta di trattato sulla spiritualità indiana, scoprendo con piacere che anche la giuria sembrava aver visto come me quei percorsi, infatti, si è aggiudicato il “Gran Premio della Giuria”.
Francesco, pur avendo qualche difficoltà nello scegliere un lavoro, perchè ognuno di loro racconta qualcosa, alla fine, ne ricorda uno in particolare, “Third Kind” di Yorgos Zois, ricordo ancora quell’atmosfera, dice quasi come se tornasse con i ricordi alla prima edizione.
Tornando indietro con i ricordi alla prima edizione, vi chiedo, avete avuto problemi a proporre e realizzare il vostro festival ?
Antonio ci racconta che è stata una sorpresa e che nel 2019 l’aassessore Russo e il sindaco Lo Pulito, anno aperto lore le porte, ci ricorda anche che, Castrovillari è una città molto ricca di eventi culturali, artistici e teatrali e che quindi l’idea è stata accolta con entusiasmo.
Com’è composta la giuria del festival ?
Ci sarà Tommaso Santambrogio (reg. di Los océanos son los verdaderos continentes), Prantik Narayan Basu (reg, di Sakhisona), Antonio Romagnoli (regista, sceneggiatore e scrittore), anche se ancora la giuria è in fase di assestamento.
Aggiunge Franco, che, la giuria viene rinnovata ad ogni edizione, giusto per avere sempre un punto di vista differente.
Come ultima domanda: che consiglio dareste a chi vorrebbe intraprendere questo “mestiere” ?
Il primo a rispondere e Franco, lui punta tutto sull intenzione, capire realmente quali sono le proprie intenzioni e non mollare, Antonio, mette prima di tutto lo studio, la resistenza e vivere la vita, perchè è quella la prima fonte da cui si trae ispirazione, se c’è anche talento è come la ciliegina sulla torta, si raggiunge una sorta di pienezza.
Con queste ultime risposte si chiude il nostro incontro con due giovani di talento, con molta esperienza nonostante l’età, e che ancora tanto avrebbero da raccontare su questo meraviglioso spettacolo che è il cinema.