Le materie scientifiche, dalla matematica alla fisica, sono quasi sempre etichettate come “noiose” e “difficili”. Che sia per il modo di essere proposte in classe da parte degli insegnanti o, semplicemente, per via di una brutta fama che le precede, vengono relegate a “settori da nerd” nelle quali, si pensa, siano bravi solo i cervelloni.
Eppure, la scienza è straordinariamente interessante e, strano ma vero, può essere anche divertente: basta solo affidarsi alle persone giuste per scoprire il magico mondo che si nasconde dietro, fatto di esperimenti, gioco e tante risate! E a sottolinearne il valore ludico, sociale e culturale è Daniele Abate, fisico e direttore del Ludum di Catania, con la sua esperienza e i progetti in cantiere.
Il lato divertente della scienza
Daniele Abate è un fisico di professione che, per tanti anni, si è occupato di tecnologia applicata alla disabilità. Al contempo, ha portato avanti un percorso di formazione di divulgazione scientifica e ottenuto l'attestato di metereologo. A seguito di un master concluso nel 2000, decide di dedicarsi alla comunicazione scientifica che, nel 2013, si concretizza nella fondazione del Ludum, l’unico palazzo della scienza stabile in tutta la Sicilia e, insieme a quello di Napoli, in tutto il meridione.
“Dirigo il Ludum dalla sua fondazione - racconta Daniele - con l’obiettivo di divulgare il sapere scientifico attraverso la sperimentazione. Proprio per questo, il palazzo è suddiviso in varie aree, ciascuna destinata a un fine diverso: abbiamo un insettario, un planetario e numerosi laboratori tematici. Le nostre attività sono molteplici e abbracciano anche il territorio, dato che ci occupiamo della formazione degli insegnanti dei quartieri a rischio attraverso progetti comunitari che puntano a dare sostegno e supporto, sempre nell’ambito delle materie scientifiche”.
Le proposte del Ludum, infatti, sono destinate a un pubblico vasto e variegato: alle scuole, alle famiglie, ai singoli ragazzi. “Organizziamo diversi laboratori - continua - destinati, ad esempio, a ragazzi sia normodotati, sia plusdotati. Le attività vengono stabilite in base all’età e alle necessità, proprio per stimolare la mente ma con una buona dose di divertimento”.
E il divertimento nasce da un’idea creativa e originale: fondere la scienza con teatro e magia per dar vita a spettacoli davvero straordinari! “Si tratta di rappresentazioni al confine tra scienza e teatro - spiega Daniele - caratterizzate da esperimenti, esplosioni, reazioni chimiche con i quali cerchiamo di stupire le persone che stanno osservando. Si tratta di veri e propri show scientifici, che ‘sfruttano’ la capacità della magia di attirare l’attenzione e lasciare senza fiato, ma con una grande differenza: mentre il mago non ripete mai la propria esibizione e lascia il dubbio, nel pubblico, di come sia riuscito a fare il suo numero, lo scienziato ripete eccome! Anzi, a seguito di un qualsiasi esperimento c’è sempre un momento dedicato alla spiegazione di quanto accaduto, perché il fine ultimo della scienza è quello di insegnare qualcosa”.
Magia, teatro e scienza: una combo stupefacente
“Scienza e magia sono state la stessa identica cosa per tantissimi secoli - spiega Daniele - almeno fino alla fine del ‘700. Si sono separate, diciamo, solo quando la parte razionale si è definitivamente separata da quella irrazionale, creando due filoni diversi tra loro. In fondo, si basano entrambe sullo stupore, sulle illusioni ottiche, tanto che la magia stessa può essere spiegata in modo scientifico”.
Le parole di Daniele sottolineano un aspetto forse ancora un po’ sconosciuto della scienza: la sua capacità di insegnare qualcosa in modo spettacolare. “La scienza, soprattutto a scuola, viene da sempre vista come qualcosa di estremamente difficile e complicata, adatta solo ai cosiddetti ‘nerd’ che ne sono appassionati; ma non è affatto così. La scienza è adatta a grandi e bambini, maschi e femmine, bisogna solo abbattere i muri della diffidenza”.
Oltre questo, Daniele ci tiene a valorizzare anche un altro aspetto della scienza: “Avere una cognizione di tipo scientifico è necessario per conoscere il mondo in generale, la cultura, la vita sociale. Fare scienza divertendosi serve a far capire intanto quanto sia necessaria e presenta nella vita di ciascuno di noi e, in secondo luogo, come qualsiasi fenomeno che accade nella nostra quotidianità scaturisca da un meccanismo scientifico. Si tratta di una vera e propria chiave per capire come va il mondo”.
Cosa serve per fare l’animatore scientifico
Se si volesse diventare un animatore scientifico e lavorare all’interno del Ludum? “Sicuramente è necessaria una laurea scientifica, compresa geologia; poi bisogna possedere qualità umane non indifferenti, come la capacità di interagire e dialogare con le persone o di approcciarsi con i più piccoli. In ogni caso, prima di iniziare a lavorare qui da noi si seguono almeno un paio di mesi di formazione e, durante l’anno, avvengono continui corsi di aggiornamento per rimanere al passo con i tempi”.
Il Ludum, infatti, collabora costantemente con il Museo di San Francisco, che gli fornisce nuove idee e materiali innovativi sui quali lavorare: “Si tratta di uno scambio interessante, perché alcune tecniche possono essere rielaborate e sfruttare per obiettivi diversi da quelli originali. Ci si reinventa giorno dopo giorno”.
“Fai l’animatore scientifico se…
… sei disposto a metterti in gioco e… a giocare, tornando un po’ bambino!” conclude Daniele ricordando, ancora una volta, quanto la scienza possa essere importante per i più piccoli e non solo, come sia in grado di far divertire e, così facendo, riportare alla luce il bambino che c’è dentro ognuno di noi!